Ecco un primo sguardo sulla risposta critica al nostro ultimo lavoro, "Il desiderio segreto dei fossili".
“Il desiderio segreto dei fossili” è un piccolo gioiello di scrittura, tutto sul filo dell'ironia ma soprattutto dell’intelligenza.
Tommaso Chimenti, Recensito
Uno dei migliori spettacoli visti in questa estate di festival (...) Tra leggerezza e ironia, Francesco d’Amore e Luciana Maniaci imperlano la scrittura di stoccate raggelanti, corrosive, nerissime. Uno spettacolo affilato, profondo, divertente, estrosamente intelligente, dalla drammaturgia finalmente universale, in grado cioè di richiamare temi sociali senza inseguirli retoricamente e al tempo stesso di inventare una cornice fiabesca dal retrogusto amaro degna di Scaldati
Giulio Sonno, Paper Street
“Il desiderio segreto dei fossili" è di fatto una distopia comica che usa i mezzi poverissimi del teatro per allestire una drammaturgia intrecciata attorno a simboli e questioni universali, ma soprattutto in grado di creare un immaginario vivo per quanto strampalato. (...) In un proliferare di battute taglienti e ben sagomate sull’assurdo paesaggio disegnato dalla drammaturgia il testo scorre affrontando temi capitali; al centro c’è la maternità, che svela il senso del sacro nell’epifania finale: la realtà entra nella finzione cortocircuitando le emozioni del pubblico...
Andrea Pocosgnich, Teatro&Critica
Di alto tenore poetico, oscilla tra paura e desiderio, questa favola delicata e divertente, dura come la vita.
Mariateresa Surianello, Il Manifesto
Parole dette con il cuore che batte, anziché con la lingua che mente, rappresentano "Il desiderio segreto dei fossili" di Maniaci d’Amore. Un gioco a incastro tra teatro e televisione, un labirinto tra realtà e finzione in cui Francesco d’Amore, Luciana Maniaci e David Meden, affrontano con poetica e sferzante ironia dell’assurdo l’immobilità tanto del nostro Sud (e dell’Italia in generale) quanto della nostra scena teatrale contemporanea.
Matteo Brighenti, Pane Acqua Culture
Vero/falso, realtà/televisione, tradizione/novità, femminile/maschile sono alcune delle dicotomie affrontate dai tre interpreti, molto giovani ma già molto maturi, in uno spettacolo divertente, a tratti esilarante, ma complesso e fecondo. Far ridere con intelligenza e senza essere scontati, ecco la sfida che la compagnia Maniaci d’Amore riesce a vincere.
Alfredo Sgarlato, Albengacorsara