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UNA PRODUZIONE MANIACI D'AMORE / Teatro Stabile di Torino

 

Drammaturgia Francesco d’Amore e Luciana Maniaci

con Francesco d’Amore, Luciana Maniaci e David Meden

regia Francesco d'Amore e Luciana Maniaci

scene e costumi Stefano Zullo

luci Fabio Bonfanti

assistenza alla regia Ilaria Weiss

 

TRA I TEATRI CHE CI HANNO OSPITATO

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Teatro Stabile di Torino

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Teatro Piccolo di Milano - Tramedautore Festival (sett 19)

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PETRONIA
Il desiderio segreto dei fossili 

"Il desiderio segreto dei fossili" è PREMIO I TEATRI DEL SACRO 2017

Segnalazione Migliore Spettacolo Premio Ubu 2017

Segnalazione Migliore Compagnia Premio Rete Critica 2017

Selezione I Visionari Kilowatt Festival 2018

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Benvenuti a Petronia, il paese di pietra, dove nulla accade. Qui vivono due sorelle, Pania e Amita, che consumano i loro vuoti e infelici giorni seguendo una eterna serie tv, che dura da secoli. Questa è l'unica occupazione concessa alla popolazione femminile di Petronia. La trama avvincente che osservano sul piccolo schermo è per loro l’unico esempio di una vita diversa, avventurosa.

Sarà un cortocircuito tra la realtà desolata della loro esistenza e l’eccesso di azione della finzione televisiva a sconvolgere gli equilibri del paese. Amita infatti è follemente innamorata del protagonista della serie. Un bacio, ed ecco che Ferdinando verrà scaraventato fuori dallo schermo, portando con sé l’onda devastante degli eventi e la possibilità del cambiamento.

Senza più il suo eroe, intanto, la fiction, fino a quel momento strabordante di azione, si troverà invece improvvisamente ferma. Le due donne protagoniste, la Moglie e la Serva, scopriranno di non avere più nessun “ruolo” da seguire, nessuna direzione obbligata da percorrere. Sono, ora, due donne libere.

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     Il silenzio e il tumulto, la pietra e l’acqua, il pieno e il vuoto, il maschile e il femminile. Attorno a questi estremi si muove uno spettacolo dalla drammaturgia spiazzante, divertente e amara che mescola finzione e realtà, interrogandosi sull’immaginazione e il desiderio come uniche forze capace di rivoluzionare le nostre vite.

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     Dopo "Il desiderio segreto dei fossili", i Maniaci d’Amore tornano a Petronia, luogo nel quale hanno costruito il loro immaginario livido e sferzante e realizzano una drammaturgia coraggiosa e urgente, in un nuovo allestimento, coprodotto dal Teatro Stabile di Torino. 

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SGUARDI CRITICI (Su "Il desiderio segreto dei fossili")

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...Di alto tenore poetico... Oscilla tra paura e desiderio, questa favola delicata e divertente, dura come la vita.

 

    Mariateresa Surianello, 'Il Manifesto'

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Per la ricerca drammaturgica felicemente in equilibrio tra diversi registri, che manifesta una propria originalità in un panorama troppo spesso incline a riprodurre modelli riconoscibili. Per la capacità di mantenere una definita identità autoriale, e di mostrare una tensione alla crescita di complessità 

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    Segnalazione di Stratagemmi per il Premio Rete Critica 2017

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Un bizzarro apologo fantastico, capace di penetrare a fondo, seppur in modo lieve e spiazzante, nelle pieghe del nostro presente (...) uno spettacolo di sferzante crudezza... una riflessione potente, camuffata da commedia strampalata...

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    Mario Bianchi, 'Hystrio'

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Un piccolo gioiello di scrittura, tutto sul filo dell'ironia ma soprattutto dell'intelligenza. 

 

    Tommaso Chimenti, 'Recensito.net'

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"Il desiderio segreto dei fossili" è di fatto una distopia comica... d’Amore è straordinario nella creazione dei tanti contrasti, ironici e tragici che attraversano il volto del personaggio... In un proliferare di battute taglienti e ben sagomate sull’assurdo paesaggio disegnato dalla drammaturgia il testo scorre affrontando temi capitali...

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Andrea Pocosgnich, 'TeatroeCritica'

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Uno dei migliori spettacoli visti in questa estate di festival (...) Tra leggerezza e ironia, Francesco d’Amore e Luciana Maniaci imperlano la scrittura di stoccate raggelanti, corrosive, nerissime. Uno spettacolo affilato, profondo, divertente, estrosamente intelligente, dalla drammaturgia finalmente universale...

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    Giulio Sonno, 'PaperStreet'

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Ne siamo usciti saltellando. Uno spettacolo che con salvifica leggerezza avvicina temi smisurati indagando il valore performativo delle parole e il loro statuto. Dal punto di vista drammaturgico, è alla struttura metaforica che Il desiderio segreto dei fossili deve parte del proprio incanto e, in senso assai preciso, della propria connotazione poetica... É pura gioia, questo desiderio.

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    Michele Pascarella, 'Gagarin Magazin'

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Una favola complessa e stratificata... Il racconto è sostenuto da una drammaturgia aguzza e affilata... In un continuo scivolamento da un registro a un altro, dal favolistico all’intellettuale, dall’assurdo all’educativo, per distillare l’essenza dei desideri e svelarne la possibile concretezza. 

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     Camilla Fava, 'Stratagemmi'

 

 

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